Mar 9

Prosegue il viaggio di ERIS: iniziate le fasi di “integrazione” a Garching

Conclusi positivamente i test di accettazione del “sotto-sistema italiano” di ERIS (Enhanced Resolution Imager and Spectrograph) presso l’Osservatorio di Arcetri (vai all’articolo), a metà del mese di febbraio la strumentazione è giunta al Max Planck Institut fur Extraterrestrische Physik (MPE) di Garching-bei-München, in Germania.

Appena arrivato nel laboratorio situato a due passi dal quartier generale dello European Southern Observatory (ESO), il sistema è stato ri-assemblato e si è proceduto nuovamente alla verifica di tutte le funzionalità, per garantire che non fossero state compromesse durante il trasporto. I test si sono appena conclusi con successo, ed ora sono iniziate le procedure per l’integrazione con gli altri sotto-sistemi, progettati e realizzati da diversi gruppi di scienziati e tecnici di vari istituti europei. Un’operazione che richiederà alcuni mesi.

In particolare, è attualmente in corso l’integrazione di tutte le componenti dello spettrografo SPIFFIER, che rappresenta l’aggiornamento e l’evoluzione dello spettrografo SPIFFI, da alcuni anni già operativo al Very Large Telescope (VLT), il telescopio ESO sul Cerro Paranal (Cile). Il funzionamento di SPIFFIER –il cui nome è la contrazione di “SPIFFI for ERis”– verrà testato nella seconda metà di marzo, dapprima solo in combinazione con il “modulo per la correzione adattiva” realizzato all’Osservatorio di Arcetri e, successivamente, verrà utilizzata anche la “calibration unit” realizzata presso l’Osservatorio d’Abruzzo. Le ottiche adattive sono in grado di correggere in real-time le distorsioni nelle immagini degli oggetti celesti dovute alle turbolenze atmosferiche, una tecnologia che consente di ottenere immagini di altissima qualità.

Nel frattempo, si prevede che per la metà di aprile, il team di lavoro presso l’Astronomy Technology Center del Royal Observatory di Edimburgo (UK) concluderà la costruzione e la verifica della camera infrarossa NIX (Near Infrared camera), che, a sua volta, contiene a bordo filtri fotometrici realizzati dal Politecnico di Zurigo (Svizzera) e maschere per ottenere immagini “coronografiche”, realizzate con nanotecnologie all’Università di Leiden (Olanda). Una volta spedita al centro di ricerca di Garching, finalmente tutti i sistemi di ERIS verranno assemblati e nuovamente sottoposti a prove approfondite di funzionamento, questa volta per valutare le risposte di tutti gli apparati insieme.

La prova generale è prevista il prossimo giugno, a conclusione della quale l’intero strumento sarà spedito in Cile per essere installato sul telescopio UT4 del VLT. Una volta operativo, la combinazione dei moduli e delle ottiche adattive di ERIS consentirà di ottenere immagini e spettri molto nitidi e di coprire un’area di cielo maggiore rispetto agli strumenti di precedente generazione, istallati al VLT. Una nuova fase dello studio dell’universo è sempre più vicina!

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