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Tags: Buchi neri Eventi di distruzione mareale (TDE)
Posted by: Staff
Date: Dic 11, 2025
Distruzione mareale mostra l’effetto Lense-Thirring
Registrato per la prima volta nell’ottobre del 2020 con la Zwicky Transient Facility (Ztf), il segnale proveniente dalla galassia Leda 145386, a circa 120 milioni di anni luce da noi, il 4 gennaio 2024 ha manifestato un notevole incremento di luminosità: un fenomeno conosciuto come rebrightening. La sorgente è stata battezzata Tidal Disruption Event (TDE 2020afhd), un evento di distruzione mareale, che si verifica quando una stella si avvicina a un buco nero e viene lacerata dalle forze mareali. In queste circostanze, parte della materia della stella va a formare, attorno al buco nero, una struttura caldissima che emette intense radiazioni, chiamata disco d’accrescimento,
L’osservazione durata oltre un anno ha offerto le prove a oggi più convincenti della co-precessione tra il disco di accrescimento di un buco nero e il suo getto nel corso del tempo. Dall’analisi dei dati è emerso un comportamento sorprendente: circa 215 giorni dopo l’evento, la curva di luce in raggi X ha mostrato una pronunciata oscillazione quasi periodica con un periodo di circa 19,6 giorni e notevoli variazioni in ampiezza, oltre dieci volte. Variabilità riscontrata anche in banda radio, dove è risultata superiore a 4 volte e ben sincronizzata con le variazioni in banda X.
Fra gli autori dello studio, guidato da Yanan Wang dell’Accademia cinese delle scienze e pubblicato su Science Advances, anche Francesca Onori dell’INAF d’Abruzzo, che spiega «Questo eccellente risultato mostra non solo le grandi potenzialità di un’adeguata strategia osservativa in multibanda nello studio dei transienti, ma anche come i TDE siano dei potenti strumenti per studiare i fenomeni legati all’accrescimento di materia attorno a buchi neri supermassici dormienti, che altrimenti non sarebbero visibili agli astronomi. Infatti, grazie alla nostra tempestiva, ben strutturata e temporalmente estesa campagna osservativa, che ha coinvolto telescopi ottici, X e radio, siamo riusciti a seguire in dettaglio sia la formazione di un disco di accrescimento attorno al buco nero, sia l’emissione di un jet relativistico che ne è seguito. La periodicità osservata nei segnali X e radio ha svelato un dettaglio entusiasmante: il disco di accrescimento e il jet si muovono all’unisono, in maniera coordinata. Tale fenomeno è previsto dalla teoria della relatività generale di Einstein e riflette il fatto che un buco nero rotante trascina con sé anche lo spaziotempo circostante, provocando, appunto, la precessione disco-jet osservata in questo caso».
Per approfondire leggi l’articolo su Mediainaf
L’articolo su Science Advances “Detection of disk-jet co-precession in a tidal disruption event”.
Immagine di copertina: Rappresentazione artistica della campagna osservativa di TDE2020afhd. Crediti: Xu Zhang.





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