Apr 12

Popolazioni multiple negli ammassi stellari: il nuovo caso di G1-Mayall II in M31

E’ stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Monthly Notices of the Royal Astronomical Society un articolo dal titolo “Hubble Space Telescope analysis of stellar populations within the globular cluster G1 (Mayall II) in M31”, dove, in collaborazione con colleghi del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell‘Università di Padova, dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Padova e dello Space Telescope Science Institute di Baltimora (USA), si sono analizzate le peculiari proprietà delle molteplici popolazioni stellari presenti nell’ammasso globulare denominato G1 (o anche Mayall II) nella galassia Andromeda (Messier 31 o più brevemente M31).

Una delle scoperte più affascinanti dell’Astrofisica Stellare dell’ultimo decennio riguarda gli ammassi stellari globulari, i raggruppamenti di stelle più vecchi presenti all’interno della Via Lattea. Sino a pochi anni fa, si riteneva che questi sistemi fossero prototipi di Popolazioni Stellari Semplici, ovvero contenessero stelle della stessa età e nate originariamente da materia avente la stessa composizione chimica. Nell’ultimo decennio, invece, immagini astronomiche più dettagliate hanno rivelato che gli ammassi globulari ospitano distinte popolazioni di stelle, caratterizzate da diverse composizioni chimiche ed anche differenze, seppur piccole, di età: le cosiddette “popolazioni stellari multiple”.

La comprensione del fenomeno delle popolazioni stellari multiple riveste un’importanza fondamentale per una grande varietà di questioni scientifiche, ad esempio per capire i meccanismi di formazione degli ammassi globulari stessi nelle prime fasi di vita dell’Universo, il loro contributo al processo di re-ionizzazione dell’Universo ed i processi di formazione delle galassie, in particolare della nostra: la Via Lattea.

Tuttavia, lo scenario che ha condotto alla formazione delle popolazioni multiple negli ammassi stellari non è ancora pienamente compreso in tutti i dettagli, ad esempio rimane da chiarire come le proprietà globali della galassia, che ospita gli ammassi globulari, – come ad esempio la massa – influiscano sulla loro formazione ed evoluzione. I ricercatori dell’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo, da sempre, svolgono un ruolo di primo piano a livello internazionale nella realizzazione di uno scenario teorico accurato ed aggiornato, essenziale per lo studio di questo affascinante fenomeno.

Per dare una risposta alle tante domande ancora aperte è importante studiare, non solo gli ammassi della nostra galassia, ma anche quelli presenti nelle altre galassie. Nel lavoro appena pubblicato, si sono studiate le proprietà delle popolazioni stellari multiple nell’ammasso G1 della vicina galassia Andromeda, con l’obiettivo di investigare il fenomeno delle popolazioni multiple in altre galassie. Le immagini raccolte nelle bande dell’ottico e dell’ultravioletto con il telescopio spaziale Hubble (di cui mostriamo una composizione) hanno permesso di identificare una serie di indizi, che indicano la possibile presenza in G1 di distinte popolazioni stellari, con caratteristiche – ad esempio per quanto concerne le abbondanze chimiche – simili a quelle osservate in ammassi globulari molto massicci della Via Lattea. Queste preliminari indicazioni supportano lo scenario in base al quale l’esistenza delle popolazioni stellari multiple negli ammassi stellari globulari sarebbe un fenomeno comune a tutte le galassie e quindi non esclusivo della Via Lattea.

 

Santi Cassisi

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